Curiosità sulla festa di santa Rosa a Viterbo

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Santa Rosa a Viterbo

La storia di santa Rosa, le ricorrenze, la Macchina e i suoi facchini: ecco perché la festa di santa Rosa a Viterbo è un evento da non perdere.

Ogni anno la patrona della città viene celebrata con una grande processione che per la sua bellezza è diventata patrimonio dell’UNESCO nel 2013: la festa di santa Rosa a Viterbo.

La storia di santa Rosa

La giovane Rosa nacque proprio a Viterbo, il 9 luglio del 1233 e manifestò presto il desiderio di abbracciare la vita monastica; per gravi motivi di salute non poté entrare a far parte dell’ordine delle Clarisse, come aveva pensato: durante la sua malattia però la storia vuole che le apparve la Madonna, che le disse di professare la sua fede nel Terzo Ordine Francescano e così fece, dopo essere guarita: sono numerose le storie di miracoli che fece sia in vita che dopo la morte, il 6 marzo 1251.

Il corpo di Santa Rosa a Viterbo
Il corpo di Santa Rosa a Viterbo

Dove sono le spoglie di santa Rosa?

Si trovano nel Santuario di santa Rosa, in via santa Rosa 33, non lontano da Porta san Marco, custodite in una teca trasparente e a tutt’oggi esposte al pubblico.

Anche il corpo della santa ha una storia avvincente, dato che venne posto sotto terra senza alcun tipo di bara e fu ritrovato integro circa 7 anni dopo: per centinaia di anni, da allora, non si avviò nessuna procedura per proteggerlo, eppure rimase comunque intatto; quando negli anni ’90 furono condotti degli studi per questo fenomeno, si è appurata la giovane età della santa al momento della sua morte e la causa della malattia di cui si tramanda la storia: Rosa era nata senza sterno e dunque aveva sviluppato disturbi sin dalla più tenera età.

Lo studio del corpo, di circa 1,55 m, ha inoltre portato all’attenzione la cicatrice sul braccio, probabile testimonianza della sua presenza durante l’assedio condotto da Federico II nella sua città natale.

Quando si festeggia Santa Rosa a Viterbo?

La celebrazione si apre il 2 settembre con la processione del Sacro Cuore della santa, estratto dal corpo nel 1921 e posto in una teca, che percorre alcune vie del centro accompagnato da 300 partecipanti con costumi che richiamano antiche cariche pubbliche.

Il giorno seguente, l’effettiva ricorrenza, avviene il trasporto della Macchina di santa Rosa, che viene riconosciuta da tutti come la parte più spettacolare dell’evento.

La Macchina di santa Rosa

Si tratta di una torre di circa 30 metri portata a spalla da un centinaio di uomini per poco più di un chilometro, che da qui prendono il nome di “facchini di santa Rosa”: la sera del 3 settembre questa struttura si sposta tra le vie del centro in una processione molto suggestiva.

Questa usanza nasce dal voler ricordare ogni anno il percorso della traslazione del corpo della santa dalla Chiesa di S. Maria in Poggio, dove fu ritrovato, fino al Santuario dove riposa oggi; in un primo momento la processione ebbe luogo solo con un’icona della santa, come si usava anche a Roma con altre icone, in seguito l’usanza si andò evolvendo da forme tipicamente gotiche a forme più moderne e sperimentali.

Quando cambia la Macchina di Santa Rosa?

Questa struttura viene sostituita ogni 5 anni in seguito a una gara pubblica indetta dal Comune di Viterbo, che ricerca ogni volta un costruttore affinché la macchina abbia sempre determinate misure.

La festa del Transito di santa Rosa

Si celebra il 6 marzo, nel giorno della sua morte e dunque del passaggio verso il regno dei cieli. Ogni anno i suoi devoti si ritrovano alla Chiesa di S. Maria in Poggio e camminano in processione verso il Santuario dedicato alla patrona.

È qui che ci si può prenotare per l’assegnazione del costume in vista della festa del 3 settembre.

E se in occasione della festa si volesse visitare la città, non perdete i nostri suggerimenti su cosa vedere a Viterbo.


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